LIFE17 NAT/IT/000596

LIFEorchids

Improving the conservation status of critically endangered orchid
communities in selected habitats in Northwestern Italy

LIFEorchids è un progetto finalizzato a contrastare l’attuale declino, e il rischio di estinzione, di orchidee spontanee (non coltivate) tipiche di praterie ad alta biodiversità, che sono considerate di particolare qualità proprio quando ricche in orchidee. Prevede il ripristino di questo habitat, il ripopolamento di 9 specie di orchidee, la stipula di accordi di custodia e lo scambio di pratiche e conoscenza tra Italia e Repubblica Ceca.

7

Enti

6

in Italia

1

in Repubblica Ceca

3

Enti di ricerca

2

Organizzazioni non governative

2

Parchi Regionali

Durata

5 anni
Dal 01/09/2018 al 31/10/2023

Localizzazione

Italia – Regione Piemonte, Regione Liguria
Repubblica Ceca

Budget

Costo totale 1.631.357 €
Contributo UE 864.699 €

Risultati attesi

  • Ripopolamento di 9 specie di orchidee nelle aree di progetto
  • Creazione di 8 “microriserve” di orchidee: 4 nel Parco del Po, 4 nel Parco di Portofino
  • Messa a dimora di almeno 3600 piantine di orchidee all’interno delle microriserve (400 piante per specie), per ottenere popolazioni di almeno 190 individui per specie
  • Interventi di ripristino dell’habitat delle orchidee su 100 ha in Piemonte e 1.9 ha in Liguria
  • Acquisto di 5.11 ha di terreno in Piemonte, da destinarsi esclusivamente ad habitat per le orchidee
  • Raggiungimento di almeno 100 accordi di custodia
  • 500 ha di terreno coperti da accordi di custodia
  • Corsi di formazione per almeno 400 aspiranti “custodi di orchidee”

Il programma LIFE e la rete Natura 2000

LIFEorchids contribuisce al programma LIFE e si svolge all’interno della rete Natura 2000.

Il programma LIFE è dal 1992 lo strumento di finanziamento dell’UE per progetti di salvaguardia dell’ambiente e della natura, e si articola in due sottoprogrammi, uno dedicato all’ambiente e l’altro al clima.

In particolare, il sottoprogramma Ambiente, in cui rientra LIFEorchids, co-finanzia progetti di conservazione della natura relativi alla tutela di biodiversità, habitats e specie, secondo un principio di partecipazione ai costi dell’intervento.

Natura 2000 è una rete di aree protette che tutela le specie e gli habitat europei più preziosi e a rischio.

Si tratta della più ampia rete coordinata di aree protette del mondo, che copre il 18% della superficie terrestre e il 6% di quella marina dei 28 Paesi dell’UE.

I siti Natura 2000 tutelano aree che rivestono un’importanza cruciale per una serie di specie o tipi di habitat elencati nelle direttive Habitat e Uccelli, rilevanti perché in pericolo, vulnerabili, rare, endemiche oppure perché esempi notevoli di caratteristiche tipiche di una delle nove regioni biogeografiche d’Europa.

Le orchidee di prateria: piante e habitat a rischio

L’attuale perdita globale della biodiversità è senza precedenti nella storia del pianeta. Si stima che circa un milione di specie animali e vegetali (corrispondenti a 1/8 della biodiversità della Terra) scompariranno, nei prossimi decenni, ad una velocità da centinaia a migliaia di volte superiore al tasso naturale di estinzione. La causa principale di questo fenomeno senza eguali è la pressione antropica diretta (attività umane quali l’urbanizzazione e l’agricoltura intensiva) o indiretta (il cambiamento climatico globale). Come tutte le piante, le orchidee subiscono gli effetti deleteri di queste pressioni.

In aggiunta, però, le orchidee sono piante particolarmente “esigenti” per via della loro speciale biologia ed ecologia: non dipendono solo, per la loro riproduzione, dagli impollinatori, ma anche da specifici funghi microscopici, che sono indispensabili, in natura, per la germinazione dei semi e la sopravvivenza stessa delle orchidee. In conseguenza di questa doppia ed estrema dipendenza, le orchidee sono considerate a maggior rischio di estinzione rispetto ad altre piante, in quanto legate ad altri organismi (impollinatori e funghi) a loro volta minacciati dai cambiamenti ambientali.

Inoltre, gli ambienti di prateria ad alta biodiversità ricchi in orchidee (habitat 6210* nella classificazione degli habitat dell’Unione Europea), un tempo diffusi in tutta Europa, stanno scomparendo. Si tratta, infatti, di un habitat definito semi-naturale, perché il suo mantenimento richiede attività di sfalcio o di pascolamento oggi abbandonate. In assenza di tali tradizionali attività agro-pastorali, si insediano specie vegetali arbustive ed arboree che soppiantano le orchidee.

Le specie obiettivo

Gli sforzi di salvaguardia di LIFEorchids si concentrano in particolare su nove specie di orchidee italiane, due delle quali estremamente rare:

  • Orchis patens, una specie che, nella sua forma tipica, in Europa è presente solo in alcuni punti dell’area intorno a Genova
  • Himantoglossum adriaticum, specie compresa nell’Allegato II della Direttiva Habitat (un elenco di specie animali e vegetali la cui tutela è considerata di importanza primaria in Europa)

A queste si aggiungono altre sette specie (Ophrys apifera, Ophrys fuciflora, Ophrys bertolonii, Orchis antropophora, Himantoglossum robertianum = Barlia robertiana, Serapias neglecta, Anacamptis morio), che sono meno rare a livello europeo ed italiano, ma stanno subendo un rapido impoverimento nelle aree di intervento del progetto.

In Italia sono presenti circa 230 specie e sottospecie (secondo il G.I.R.O.S., Gruppo Italiano per la Ricerca sulle Orchidee Spontanee).

Tutte le orchidee spontanee sono protette da leggi nazionali e internazionali. La raccolta di qualsiasi parte della pianta è rigorosamente vietata.

Interventi in campo

Il progetto prevede interventi in campo in due Parchi Regionali del Nord Italia: il Parco del Po vercellese-alessandrino (Piemonte) e il Parco di Portofino (Liguria).

Le orchidee delle praterie seminaturali prosperano quando lo sviluppo di alberi e arbusti viene impedito in questo ambiente attraverso pratiche rurali tradizionali. All’interno dei due Parchi si provvederà quindi all’applicazione di misure di ripristino e gestione conservativa dell’habitat tramite sfalci, rimozione delle specie invasive e delle piante arbustive ed arboree.

Quando però in natura le popolazioni di orchidee si riducono al punto da essere costituite da pochi individui, la tutela del loro habitat non è più una misura sufficiente. Queste piccole popolazioni soffrono infatti di un impoverimento genetico che determina problemi di sviluppo, ridotta vitalità e infertilità.

Anche nel loro habitat ideale, pertanto, esse possono beneficiare di un aiuto ulteriore mediante riproduzione in laboratorio e successivo ripopolamento.

L’obiettivo specifico di questo intervento è arrivare a ricostituire popolazioni di sufficienti dimensioni (in termini di numero di individui) da essere rinvigorite dal punto di vista genetico e di conseguenza vitali ed autosufficienti.

All’interno dei Parchi la messa a dimora delle piantine avverrà all’interno di “microriserve”, aree protette con funzione di vivai naturali.

Lifeorchids in
Repubblica Ceca

LIFEorchids intende sviluppare protocolli per la reintroduzione e la gestione delle orchidee che possano essere facilmente adottati da altre aree protette. Uno dei nostri obiettivi è mettere a disposizione di altri gestori delle praterie che rappresentano un habitat per le orchidee gli approcci e le tecniche di riproduzione in vitro di queste specie sviluppati nell’ambito di LIFEorchids

Bibliografia

  • Chobot K. (ed.) (2016) Druhy a přírodní stanoviště: hodnotící zprávy o stavu v České reublice 2013. Agentura ochrany přírody a krajiny ČR, Praha. ISBN 978-80-88076-20-9
  • Chytry M. et al. (2015) The most species-rich plant communities in the Czech Republic and Slovakia (with new world records). Preslia 87 (3): 217-278
  • Kull T. et al. (2016) Factors influencing IUCN threat levels to orchids across Europe on the basis of national red lists. Ecology and Evolution 6 (17): 6245-6265
  • Kundrata M. and Hušková B. (2005) Sustaining rural landscapes and building civil society: experience from Central Europe. In: The Protected Landscape Approach: Linking Nature, Culture and Community, Jessica Brown, Nora Mitchell and Michael Beresford (eds), pagg. 131-146, IUCN – The World Conservation Union.

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